a. Un grande open space da arredare in maniera flessibile per ampliare l'attuale sede del barra a. quello dedicato al coworking è uno spazio ampio, quadrato, a doppia altezza, con un'appendice, nella parte dove il soffitto è più basso. Qui vengono dislocati i servizi e uno spazio di lavoro più isolato.
b. Il bike cafè parte dalla strada. Una sorta di tunnel in salita, da cui si scorge un interno lungo e stretto, ne costituisce la vetrina. Da un lato lo spazio dedicato al pedone, dall'altro quello dedicato ai ciclisti. una sequenza di spazi coperti e scoperti, freddi e caldi, si susseguono in linea. Osservando la pianta, lo spazio interno prende la forma di una elle, agli estremi della quale vi sono i servizi. Entrando sulla destra lo spazio bancone
e cucina sono delimitati da una vetrata, più o meno opaca, che confina con lo spazio di lavoro. questa vetrata continua per tutto il lato destro della elle e costituisce il sottile confine tra lo spazio del bar e quello del cooworking.
Intersezione.
Tale confine è interrotto bruscamente da una sorta di "scatola aperta", lunga e sottile, sospesa dal suolo a circa 2 metri e mezzo d'altezza, trasversale e in aggetto nello spazio del bar.
Questa "scatola", insieme allo spazio sottostante che delimita, costituisce una sorta di spazio ibrido tra le due attività e consente la gestione dei flussi dei diversi utenti. Di giorno è ad uso esclusivo dello spazio di cooworking, come area per riunioni più o meno informali, di sera invece diventa una protesi del bar